ecco il libro del nostro attivissimo atleta e tecnico Marco
potete sfogliarlo e leggerlo qui:
ecco il libro del nostro attivissimo atleta e tecnico Marco
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CAMPIONATI ITALIANI CANOA DISCESA E SLALOM
I giorni 29 e 30 settembre a Mestre si sono svolti i campionati italiani all’interno del Forte Marghera nella laguna di fronte a Venezia.
Due bellissime giornate di sole che hanno visto impegnati i nostri atleti Emilia, Emanuele e Gerry
in due specialità che non prevedono gare durante la stagione.
I nostri atleti si sono impegnati al massimo ottenendo significati risultati
Emilia seconda classificata sia nella discesa di sabato che nello slalom di domenica mattina.
Emanuele secondo classificato nello slalom
Gerry terzo classificato sia nella discesa che nello slalom.
Abbiamo partecipato grazie all’utilizzo di imbarcazioni messe a disposizione della società organizzatrice per cui abbiamo pagato lo scotto di pagaiare su barche che non conoscevamo.
Comunque la bravura dei nostri atleti si è vista nella gara di slalom dove con barche mai provate il passaggio tra i paletti delle porte ha messo in risalto l’abilità dei nostri atleti nell’affrontare per la prima volta un percorso di 18 porte.
Con questa gara è terminata la nostra stagione agonistica che per varie vicissitudini non ci ha visto gareggiare in alcune gare.
Speriamo che con l’inizio della nuova stagione qualche nuovo atleta voglia provare questa disciplina ma principalmente avremmo la necessita di trovare qualche volontario che possa seguire i nostri atleti in canoa.
Arrivederci al prossimo anno.
Giuseppe
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Grinta e cuore della Polisportiva Milanese Weelchair Rugby
Interessanti risvolti al Palaluiss di Roma durante le finali del secondo Campionato Italiano di Rugby in Carrozzina del 28, 29, 30 settembre 2018.
Scontato e senza sorprese il primo posto dell’ASD Padova rugby, attuale potenza incontrastata del movimento Rugby in Carrozzina Italia.
È invece, con enorme stupore generale e contro tutti i pronostici del caso, sul secondo gradino del podio la grande novità, con la squadra della Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili che conquista la posizione e si propone così come prossimo principale avversario dei Padovani per la conquista del titolo.
Arrivati a Roma tra treni, macchine, pulmini e ritardi imprevisti, pronti via, e per i ragazzi della Polisportiva è fin da subito necessario portare la tensione al massimo, per affrontare al meglio la prima sfida con la squadra H81 Vicenza, ad allora seconda a parimerito proprio con i milanesi.
La squadra parte immediatamente con la giusta determinazione e, a metà del primo quarto, si trova già avanti di 7 mete.
Come un rullo compressore, i ragazzi mantengono alta la concentrazione e continuano a schiacciare gli avversari, legittimando così il proprio vantaggio, aumentando il nervosismo dei vicentini ed impedendone una costruzione di gioco fluida.
Durante il secondo quarto la storia rimane invariata, ed è solo all’inizio della terza frazione di gioco che il match comincia a regalare qualche brivido, con Milano che cala leggermente sul piano dell’agonismo e permette a Vicenza di riavvicinarsi a -6.
2 minuti per riprendere fiato tra il 3° e 4° tempo e i ragazzi sono nuovamente carichi.
Con grande grinta rimettono sotto l’H81, dominano per tutti gli 8 minuti e vincono la partita per 53 a 38.
Sono le ore 15:00.
Leggera pausa pranzo prima, breve e meritato riposo poi, ed è già tempo di riprendere la concentrazione in attesa del match delle 19:00 con i più esperti Mastini Cangrandi Verona.
Già da qualche mese, negli spogliatoi e durante gli allenamenti, tra i ragazzi di Milano circolavano discorsi su come si poteva pensare di giocarsela alla pari con i veronesi: magari non di vincerli, ma sicuramente non di partire già sconfitti, come era sempre stato.
Era necessaria la partita perfetta.
Purtroppo però si entra in campo e le cose si mettono subito male.
Tra i milanesi si percepisce immediatamente il solito timore reverenziale verso gli avversari più esperti, le giocate più semplici non riescono e dopo 3 minuti la squadra è sotto per 10 a 5.
Coach time out, 1 minuto per riordinare le idee, rassicurazioni ed incoraggiamenti da tutta la panchina, e il quartetto titolare rientra in campo alla grande, recupera punti e riporta la partita in parità alla fine del primo quarto.
Da qui in avanti, tutto ciò che succede entra di diritto in una delle pagine più belle e importanti della storia della squadra.
Tutti i ragazzi, in campo e in panchina, dimostrano grinta e carica innate.
I fondamentali di gioco vengono continuamente riproposti al limite della perfezione, le manovre d’attacco sono portate avanti con calma e lucidità, in difesa l’organizzazione è fantastica, il pericolo numero uno degli avversari, Paolo Macaccaro, viene costantemente triplicato e le azioni veronesi restano così estremamente complicate.
Ad un certo punto Milano va anche sotto, ma i ragazzi non mollano, rimangono in partita e continuano il loro gioco, nonostante la stanchezza e la carenza di lucidità degli ultimi minuti.
Termina la partita su di una grandissima giocata difensiva di Luca Zaganelli su Macaccaro.
Milano – Verona: 43 – 40.
Chi non c’era se non vede il tabellone non ci crede; chi c’era, anche a rigiocargli la partita davanti, ci crede ancora meno.
Arrivano complimenti da ogni parte: avversari, romani, padovani e vicentini, tecnici e giocatori.
Onore ai Veronesi, che assieme al Milano hanno dato vita ad una partita epica, a detta di tutti, la miglior partita del torneo.
Un grazie particolare a tutti gli arbitri ed ai volontari, che per tre giorni hanno lavorato incessantemente dalla mattina alla sera per permettere il torneo.
Un grazie infinito, che mai potrà bastare, a tutto lo staff della squadra, che come sempre, con grandissima passione e partecipazione, ha assistito tutti i ragazzi, dalle procedure burocratiche al viaggio, dal caricamento e dalla manutenzione delle carrozzine alla preparazione degli atleti in campo, dal supporto motivazionale a quello fisico. Ha gestito gli spostamenti in pullmino e in carrozza ed ha affiancato i ragazzi nelle scampagnate alla ricerca di viveri.
Si è anche reso prezioso nell’assistenza in ospedale alla nostra guerriera Maria che, infortunatasi durante una partita, ha continuato a giocare stoicamente, e solo su forzata indicazione del medico ha accettato di andare a farsi controllare, saltando comunque un unico match.
Di ordinaria amministrazione le altre 3 gare del sabato e della domenica, dall’esito praticamente scontato, con due vittorie sulle squadre romane, di recente formazione, e con una sconfitta contro il Padova Rugby, comunque meno amara di quelle passate.
Il piazzamento al secondo posto, per il gruppo della Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili, è un risultato straordinario, frutto dell’impegno e della costanza messi in campo da tutti gli atleti della squadra durante gli allenamenti degli ultimi 3 anni.
Le due strepitose vittorie di venerdì 28, su Vicenza prima e Verona poi, sono state conquistate con rabbia e determinazione, i ragazzi sono rimasti concentrati sulla partita per tutta la durata dei match e non hanno lasciato libertà d’espressione agli avversari.
Questi risultati sono stati nettamente meritati e saranno soltanto un nuovo punto di partenza, per un gruppo di 3 atleti, nato quasi 5 anni fa in una mezza palestra senza attrezzatura, e che ad oggi conta 10 giocatori, 2 tecnici, un meccanico, un arbitro ed un imprecisato numero di volontari, tutti con grande voglia di fare e desiderio di crescita senza limite.
Per il raggiungimento di tutti gli obbiettivi, ha avuto un ruolo di essenziale importanza la cooperativa sociale Alatha Onlus, che, nel giro di un solo anno, ha fornito alla squadra 5 nuove carrozzine da Rugby, permettendo così al gruppo, che da tempo era alla ricerca di fondi per l’acquisto delle attrezzature, di poter partecipare a tornei e competizioni ufficiali sfruttando al meglio il potenziale costruito negli anni di duro allenamento.
Uno dei giocatori della squadra, Andrea Colombo, è stato anche chiamato dal Coach della Nazionale e, nella seconda settimana di ottobre, assieme agli altri ragazzi convocati, sarà in Islanda a rappresentare l’Italia e Milano ai campionati europei di fascia B.
Con lui, purtroppo, non ci sarà un altro importante atleta della Polisportiva Milanese, Luca Zaganelli, stranamente lasciato a casa, ma che ha comunque dato prova di grandi capacità tecniche ed atletiche, risultando essenziale per il grandissimo piazzamento della sua squadra e vincendo meritatamente, x il secondo anno di fila, il titolo di MVP del torneo.
La convocazione in nazionale, e il successivo posto da titolare, sono solo questione di tempo.
Sabato 20 gennaio 2018, ‘è svolto il Torneo di Calcio
“AMICIZIA SPECIALE”
Organizzato dalla S.S. Mesero e dal Comune di Mesero, con il Patrocinio della FISDIR, presenti sei Società.
Impegnati in tre partite i nostri Giocatori imbattuti hanno concluso la loro prova con tre pareggi:
Ossona 0 Polisportiva Milanese 0
SuperHabily 3 Polisportiva Milanese 3
ASDH Novara 1 Polisportiva Milanese 1
Un Ottimo risultato alla prima uscita stagionale.
Una soddisfazione per tutti: Calciatori, Tecnici, Genitori
Ed a coronamento della giornata, Premiazione e Pranzo.
Milano, 14 dicembre 2017 – Si è svolta oggi, presso il Piccolo teatro studio Melato di via Rivoli 6, la presentazione alla città di “Milano di tutti – accessibilità universale”, il piano degli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Per costruire una Milano di tutti – spiega Lisa Noja, delegata del Sindaco alle Politiche per l’accessibilità – occorre andare oltre gli standard minimi di accessibilità previsti dalle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Occorre tendere all’accessibilità universale, intervenendo progressivamente per rispondere al diritto di tutti i cittadini di fruire degli spazi urbani, a prescindere dalle disabilità fisiche, sensoriali e cognitive, dell’età e delle condizioni anche temporanee in cui si trovino. È un cammino lungo che Milano ha avviato da tempo. Oggi, abbiamo confermato la volontà del Sindaco, della Giunta e di tutto il Comune di proseguire in questa direzione, impegnandoci, però, ad un significativo cambio di passo. Perché Milano, anche sul tema dell’accessibilità, si vuole confrontare con le altre metropoli internazionali e perché questo serve a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini”
Durante l’evento sono state presentate le principali linee d’azione messe in campo dall’Amministrazione in questi anni e le future risorse per rendere la città sempre più accessibile a tutti. In particolare, un focus sullo stato di fatto delle principali strutture comunali, tra cui i trasporti e l’edilizia scolastica, e il piano degli investimenti che nel 2018 consentirà di proseguire nell’eliminazione delle barriere architettoniche su scuole, strade, edifici culturali, uffici pubblici e edilizia residenziale. Grazie ad un investimento di 15 milioni di euro per la manutenzione sarà possibile intervenire anche per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Confermate le risorse messe a disposizione per i servizi per le persone con disabilità: sono 46,2 i milioni di euro spesi nel 2017, con un incremento del 40% rispetto ai 32,6 milioni di euro del 2010.
S’inizia nella Palestra di Thomas Mann, dove si allenano i nostri Atleti del Rugby in carrozzina; è una serata speciale. I nostri atleti verranno ripresi ed il filmato sarà poi trasmesso nel corso delle serate Tv dedicate a Telethon, Fondazione che da anni promuove la raccolta di fondi coi quali finanzia la ricerca medico scientifica.
Maria Caponio è l’atleta della Polisportiva al centro dell’iniziativa e la vedremo a dicembre partecipare ospite di Telethon dove potrà raccontare e la propria esperienza sportiva condivisa con tutti i compagni di allenamento, ed in particolare raccontare le emozioni e le sue personali impressioni, raccolte nella trasferta parigina, nel confronto con gli atleti provenienti da altre nazioni.
la squadra di Rugby in carrozzina della Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili è stata protagonista dell’evento “Colormatch” promosso da Alatha Onlus. Quest’ultima ha organizzato l’evento nella sua sede in via Savona a Milano, un’ex zona industriale e la serata si è svolta in vero stile underground.
Alatha Onlus grazie all’iniziativa promossa da Paolo un atleta della squadra di Wheelchair rugby, informata della difficoltà in cui si trovavano i ragazzi, a sviluppare l’attività sportiva non disponendo di carrozzine adatte e in numero insufficiente per avviare allo sport altri possibili atleti, anche perché quelle in loro possesso più che usate sono usurate.
Così l’associazione ha donato 4 carrozzine sportive innovative e rivoluzionarie facendo dipingere le ruote a nove Writer che hanno dato colore ed energia.
La parte artistica della serata è stata pensata da Marco Mantovani, in arte Kayone, direttore artistico della Galleria d’arte Contemporanea Stradearts, che ha coinvolto gli artisti in questo progetto sociale.
Dopo il decollo della serata con gli artisti che hanno dipinto un Graffito per Alatha, c’è stata la parte dei ringraziamenti e in seguito è iniziata l’asta di beneficenza con il simbolico acquisto di parte delle carrozzine, con il fine di raccogliere fondi che aiutino la squadra nei trasferimenti per allenamenti e partite.
Gli atleti della Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili Wheelchair Rugby hanno ringraziato dando una dimostrazione del proprio lavoro facendo una “partitella” sfruttando anche le nuove carrozzine.
L’adrenalina era molta e gli atleti giocando 4 contro 4 hanno dato prova dei loro grandi sforzi con importanti rincorse, blocchi, scontri, dando corso a tutta la loro abilità tecnica per rendere la possibile ai compagni con palla di raggiungere la meta in 12 secondi e segnare il punto, e in caso contrario riprendere col rimbalzo e il passaggio cercando di non farla prendere agli avversari.
La serata si è conclusa con gli applausi a fine dimostrazione che non bastano mai e servono molto a questi ragazzi legati dalla disabilità motoria e dall’amore per questo sport.
La Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili Onlus ringrazia Alatha Onlus, gli artisti che hanno collaborato all’evento, la galleria d’arte contemporanea Stradearts, la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, ricordando quanto sia importante la beneficenza e la collaborazione tra le associazioni nell’ aiuto e realizzazione di progetti sociali come questo evento che ha unito: Sport, Disabilità e Arte.
Al mattino siamo all’Arena di Milano, i nostri atleti del Rugby si ritrovano e danno vita ad una brillante esibizione, il tutto viene ripreso e trasmesso in diretta da Sky.
Condividiamo spazi ed orari con tanti altri atleti di svariate federazioni, la Manifestazione “EXPOSPORT” è stata voluta ed organizzata dal CONI Regionale per promuovere lo sport. Quattro giorni da giovedì a domenica dove tantissimi giovani hanno potuto vedere e provare numerose discipline.
Al pomeriggio il Rugby cede il passo all’atletica e le nostre due squadre si ritrovano, tra corse e lanci, a tenere alta la bandiera della Polisportiva delle nostre Federazioni.
10 ragazzi tetraplegici della Polisportiva Milanese 1979 Sport Disabili si allenano intensamente due volte a settimana per costruire una squadra di Wheelchair Rugby: uno sport fortemente dinamico che richiede un lavoro ed una preparazione atletica non indifferenti. Nonostante i giocatori siano persone con importanti deficit motori anche agli arti superiori, il gioco non concede sconti; per portare a casa la partita bisogna rimanere costantemente in movimento e riuscire a portare la palla oltre alla propria metà campo in non più di 12 secondi. Match – o meglio quarti – fatti di scontri violenti e amichevoli incontri, gruppi di difensori e attaccanti solitari, veloci corse e cadute rovinose. Uno sport che richiama, anche da fuori Milano, chi non può fare gli sport più conosciuti e supportati, che con le sue regole ha unito un gruppo di amici affiatati e ha dato una strada e degli obiettivi ambiziosi a chi ha deciso che la vita va presa di petto.
Grazie all’idea e sostegno di un grande amico di Alatha Onlus è stato possibile donare a questi ragazzi 4 carrozzine da rugby, dal valore di 4.000/5.000 euro l’una poiché costruite su misura e tecnicamente studiate per reggere gli urti del gioco. La donazione, insieme alle carrozzine che i ragazzi sono riusciti ad acquistare con i loro sforzi, darà il via alla costituzione di una vera e propria squadra di Wheelchair Rugby, la prima a Milano.
Per celebrare questo evento unico e renderle ancora più belle e aggressive, 9 artisti di Urban Art, decoreranno con il loro linguaggio queste carrozzine, donando la propria energia alla solidarietà, con l’auspicio che Alatha raccolga i fondi per il loro trasporto dei ragazzi alle partite.
2501, D-Egon, Ericsone, Flycat, Joys, KayOne, Kasy23, Rendo, Wiz Art
L’arte di strada è il veicolo di messaggi universali che più si avvicina alla mission di Alatha: l’inclusione sociale di tutti. E’ un’arte che può svilupparsi in forme e tecniche differenti “su misura” degli spazi urbani, accumunate da una solo principio, che debba essere fruibile da tutti. Al fine di raccogliere fondi per il progetto Mobilità per tutti di Alatha e nello specifico dare un aiuto concreto ai ragazzi che devono recarsi agli allenamenti e partite sarà organizzata un’asta benefica per il simbolico acquisto di una parte della carrozzina. Gli spostamenti sono di fatto uno dei problemi maggiori di questi ragazzi, che disincentiva l’aggregazione sociale e lo spirito di iniziativa, per questo motivo e per la coerenza con l’attività istituzionale di Alatha, devono essere agevolati.
https://www.instagram.com/explore/tags/colormatch2017/
http://www.wheelchairtrip.com/
When we travelled around Europe in 2012, we wanted to prove that two lame people can drive by car over 17 thousand kilometres. We didn’t want to dispose of any dependency and to avoid involvement of others. Asking for help is something natural, for those who travel on their feet and those on wheelchairs. Then, we wanted something more, to be independent from ourselves, to be a free spirit and to be able to look at the world with the eyes and ears of people that we meet. We were learning this during a few months’ journey, and we brought this back home.
Setting off on the first journey, it is really difficult to finish it, reach a destination and come back. Once we start, the journey will never end. Each next journey seems to be a continuation of a previous one, coming back home is only a temporary situation, preparations for another journey. Perhaps we are only on a road, no matter what. This time we want to go even further, experience Another World. We have been planning a journey to South America for a few months, which will take us almost half a year.